venerdì 27 aprile 2012

Samuela Schilirò – Non sono


Etichetta: Viceversa records
Genere: rock autorale

Non sono è un lungo viaggio nel lato oscuro del rock al femminile, quello fatto di basi spessissime e sorprendenti, ritmo freddo e sintetico, e un flow incessante fino ad essere ipnotico. Il risultato è un album assolutamente spontaneo, senza anthem scontati o progressioni autoindulgenti, soltanto un caldo e piacevole tappeto fatto di canzoni sul quale sdraiarsi e godersi l’ascolto.
Samuela Schilirò si muove senza alcun limite di scrittura, vagando con decisione tra gli estremi opposti dello spettro pop a sua disposizione. È così che ci troviamo in mano hit spensierate, sinuose sensazioni blues, intuizioni sonore, divertenti ritornelli che non si scordano in fretta e rabbia (quasi) adolescenziale. Costruzioni che sembrano dover ancora trovare una forma definitiva e proprio per questo risultano evocative, struggenti, soffici, sensuali.
Un crescendo isterico per voce e sezione ritmica.

martedì 24 aprile 2012

My secret windows – Law/cut


Etichetta: La rivolta records
Genere: alternative rock

Cosa possono aggiungere al “British” dei primi anni ’90 con qualche richiamo elettronico depechemodiano da indie-band i leccesi My secret windows con questo loro primo disco? Undici tracce di quel pop-rock così classico che non se ne ha mai abbastanza, ritmi concitati e capacità di architettare arrangiamenti complessi, tendenti al barocco.
Quest’opera prima compie lo sporco lavoro di unire energie garage, psichedelia, scale armoniche da musica nera e reiteratività colta, in un miscellone commovente come i discorsi urlati di chi non sa calibrare le proprie emozioni. Da ascoltare assolutamente My sweetie brother, brano che apre con rabbia il disco, Calling of Martha e My dear friend, possibili ulteriori tracce di Hail to the thief (forse troppo). 
Impeto ed immediatezza che fanno star bene: un fangoso concentrato di idee.

venerdì 20 aprile 2012

French kiss & Aloha aloha beach – Il giorno dei Mobers


Etichetta: Ansaldi records
Genere: demenzial-funky

È di pochi giorni fa la notizia che Freak Antoni, storico leader degli Skiantos, precursori del rock demenziale italiano dagli anni ’70 in poi, ha lasciato il gruppo (sigh!).
Ed è poco tempo fa che i French kiss & Aloha aloha beach hanno dato alla luce il loro primo disco, a distanza di circa un anno dalla sua realizzazione: Il giorno dei Mobers…coincidenze? Noi di JesusVoyager pensiamo di no! Inoltre la band che ha sfornato questo disco per la Ansaldi records (occhio che stanno ristampando i vinili dei Nabat, non perdeteveli) è anche di Bologna…altra coincidenza? Qui il mistero si infittisce.
Che i French kiss & Aloha aloha beach vogliano mettere in piedi un nuovo genere derivante dallo scontro del rock demenziale dei sopracitati Skiantos ed il funky di gruppi come i Kool and the gang (o roba del genere anni ’70)? Probabilmente si, stiamo parlando infatti di un rock‘n’roll con tendenze psicofunk-popcore-electropunk-roll'n'folk demenziali.
Con l’humour di Freak Antoni inoltre hanno molto a che fare: sono volgari, inverecondi, diretti e pacchiani, sconci e scurrili, (Sei mai stato a Munazzano?, La ballata della pippa venuta male, Stalker tango, Io sono un figo). Dovete perdonarmi se sono uno che ride come un dannato alle parole “tette”, “culi” e “coso enorme” ma a me sto disco piace un sacco. Assolutamente da vedere dal vivo.
Per gli amanti del dozzinale.

lunedì 16 aprile 2012

Silvia’s magic hands - Polaroid

Etichetta: Atomic studio
Genere: explosive blues

Dopo il buon esordio di Flying saucer for recreation del 2009, tornano i Silvia’s magic hands con un Ep di cinque canzoni tirate e compatte. James Wood III ha una bella voce, la si nota perché nell’economia generale del suono ha il suo peso, nell’equilibrio delicato che si deve ricercare tra l’ombra della forma canzone ed il suo superamento. 
E ascoltare dischi come questo diventa fa sempre un gran piacere: poche tracce fatte di country-blues esplosivo che gioca con l’elettronica, si perde in divagazioni strumentali e si dilata fino al silenzio.
Impianto cantautorale insomma, con però una fantasia sempre nuova in ogni brano che parte, magari, acustico e poi si apre ad arrangiamenti ricchi con misura. Il cantato in inglese aggiunge un’esterofilia invitante e una nostalgia per qualcosa che non ci appartiene, ma che in realtà permea ogni nostro ascolto.
Prodotto da esportazione, quindi di nicchia qui da noi.

venerdì 13 aprile 2012

Bu camel – S/t


Etichetta: autoprodotto
Genere: impro jazz, ambient, noise

I Bu Camel sono un duo di scoppiati composto da Giovanni Trano (Datura stramonium) e Marco Zappa Salipante, i quali ci offrono un mix oppiaceo di suoni vintage, rumori molesti, barbie arrapate, sinfonie d’ogni dove e tempo, squarci di quiete e pacificante psichedelia, inaspettate ma gradite impennate, ritmi lievi ma ipnotici e varie freakerie orientaleggianti a impreziosire il piatto (Hal Camel, Hitler stuprava le ciccione, La symphonie du dieu de porc, Montagna).
Tutto scorre fluido e piacevole in un ameno smarrimento. Unico inconveniente potrebbe essere quello di ritrovarsi addormentati durante l’ascolto.
Ma, ditemi la verità, conoscete metodi migliori o più semplici e innocui per continuare a sognare?